Venezia. Il G7 Veterinario che si sta tenendo in Veneto, dopo due giorni di confronto scientifico ad alto livello a Padova, si è oggi trasferito nel vicentino, dove i tecnici dei sette Paesi hanno potuto visitare due esempi virtuosi e moderni di Aziende che, in modi diversi, hanno a che fare con la salute animale: le Latterie Vicentine di Bressanvido e l’impianto di biometano di FemoGas a Schiavon. L’incontro istituzionale con le autorità regionali e locali si è tenuto, presente per la Regione l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, presso le Latterie Vicentine, dove, con la Lanzarin, erano presenti il Presidente della Provincia di Vicenza, Andrea Nardin, i responsabili delle due aziende e la dottoressa Antonia Ricci, vertice scientifico dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie.
Portando il saluto del Presidente Luca Zaia, la Lanzarin ha sottolineato che il Veneto “è particolarmente orgoglioso di ospitare un consesso mondiale di questo livello, composto da esperti di una materia, la veterinaria, sempre più trasversale nell’ambito della salute anche umana, della qualità e sicurezza delle produzioni, dell’incessante lavoro per scongiurare tante patologie animali, come l’aviaria, che si presentano con frequenza”. “Siamo in una fase storica – ha detto Lanzarin – nella quale, in tema salute, è sempre più necessario e utile l’approccio ‘One Health’. Abbiamo appreso oggi qui – ha aggiunto – quanto sia opportuno che la salute animale, l’attenzione all’ambiente e ai cambiamenti climatici, l’agricoltura sana e controllata e la sicurezza alimentare, che in gran parte deriva dalla salute animale, siano una filiera importante per la salute, ma anche per il rilievo economico dell’indotto agroalimentare e turistico che sono due leve forti dell’economia del Veneto”. “Il Veneto – ha detto descrivendo la realtà regionale – è un territorio molto legato alla tradizione e nello stesso tempo aperto all’innovazione e allo sviluppo di nuovi prodotti e processi.
Questa vocazione si riflette nella presenza sul territorio di attività produttive piccole e diffuse che mantengono produzioni alimentari diversificate e di nicchia (esempi virtuosi nella tradizione sono gli oltre 800 piccoli produttori locali del progetto PPL-Veneto) e nella presenza contemporanea di oltre 1.500 stabilimenti ed impianti di grandi dimensioni con elevata capacità produttiva che producono e commercializzano alimenti (particolarmente salumi e altri prodotti a base di carne, formaggi e prodotti lattiero caseari) su larga scala internazionale. Sul territorio convivono realtà imprenditoriali in molti settori in cui si sono sviluppate filiere importanti più o meno complesse a partire dalle aziende agricole e dalle imprese del settore ittico. Le prime sono occupate nelle fasi delle produzioni primarie e nell’allevamento di animali destinati alla produzione di alimenti (in particolare il Veneto è ai primi posti in Italia per il patrimonio bovino, suino, avicolo). Le seconde, le imprese del settore ittico, sono rappresentate sia come imprese di acquacoltura in acque dolci, sia come pesca in mare e produzioni di molluschi e altri prodotti della pesca.
Basta questo per capire il grandissimo rilievo della salute animale e del lavoro della veterinaria”. Si evince quindi che le problematiche sanitarie e igieniche che i veterinari pubblici, circa 350 dipendenti delle Aziende sanitarie locali, e i veterinari liberi professionisti si trovano ad affrontare sono di varia natura; essi sono impegnati nella prevenzione e cura delle malattie degli animali, da compagnia e zootecnici, sono in prima linea nei casi di malattie infettive degli animali d’allevamento e nelle interazioni con la fauna selvatica. Negli ultimi 3 anni in Veneto sono state gestite decine di focolai di influenza aviaria e in questi giorni in Veneto è in corso uno specifico audit con un contemporaneo fact finding della Commissione UE sull’influenza aviare.
I veterinari delle aziende sanitarie svolgono anche i controlli ufficiali nel settore della sicurezza alimentare con il ruolo di autorità competenti a tutela della salute, per la prevenzione e il controllo delle malattie a trasmissione alimentare nella popolazione e a tutela del corretto funzionamento dei mercati. I Servizi che si occupano di sicurezza ed igiene degli alimenti nelle Aziende sanitarie eseguono controlli negli stabilimenti sul territorio in tutte le fasi della produzione, lavorazione e distribuzione degli alimenti. Questo ruolo è considerato di importanza strategica anche in relazione all’interesse turistico del Veneto: è necessario garantire una ristorazione sicura ai milioni di turisti che ogni anno visitano città e località di vacanza nella Regione. “Il Veneto – ha concluso Lanzarin – è quindi una realtà per molti aspetti privilegiata per la componente veterinaria perché offre interessanti e vari settori e tematiche di lavoro, studio e ricerca con il confronto e la collaborazione costante tra autorità competenti, i vari enti del Servizio sanitario, le associazioni di categoria e le imprese”.