Padova – Calvino e le sue opere non muoiono mai. Nel senso che oltre a essere lette e rilette di continuo da chi già le conosce, così come dalle nuove generazioni per la prima volta, diventano a loro volta fonte di ispirazione per altri artisti, scrittori, musicisti, pensatori. Così accade che Antonio Panzuto e Vasco Mirandola scrivano e mettano in scena L’atlante delle città, liberamente ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino, per un pubblico a partire dai 5 anni, in uno spettacolo che arriva al Teatro Verdi di Padova domenica 2 febbraio alle 16.00. L’atlante delle città si sviluppa attorno a una macchina scenica che si apre e si trasforma sotto gli occhi dei bambini diventando aereo ad elica, bicicletta, lanterna magica, atlante di città dove si nascondono storie, personaggi, racconti, immagini, disegni: figure di un film che inizia e si svela lentamente. Appaiono così Le città invisibili, infilate nei cassetti, tra sportelli e nascondigli, città capovolte, immerse nell’acqua, ricamate di carta, ritagliate nel rame, costruite di corda e di spago, appese a fili sottili e trasportate da cigolanti carrucole. Seduti sul palcoscenico, sotto una tenda del deserto, i bambini si trovano a viaggiare assieme a Marco Polo, esploratore solitario dei nostri giorni, un po’ assente e stralunato, che parla in rima e che ignaro delle lingue del Levante non può esprimersi altrimenti che con gesti, salti di meraviglia e oggetti che va estraendo dalle sue bisacce. L’atlante delle città, prodotto da Tam-Teatromusica, si inserisce nel programma di “Famiglie a teatro”, un contenitore per tutte le età, che nei prossimi mesi vedrà in cartellone L’apprendista stregone con l’Orchestra di Padova e del Veneto, il 2 marzo, e, il 23 dello stesso mese, Le avventure del pesce Gaetano con il Giallo Mare Minimal Teatro.